Il tirocinio extracurriculare consiste in un periodo di formazione e orientamento on the job, di durata variabile, che viene intrapreso per ottenere un’esperienza concreta nel mondo del lavoro. Di conseguenza possiamo affermare che il tirocinio rappresenti uno dei principali canali di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
Questo tipo di tirocinio, a differenza di quello curriculare, prevede l’erogazione mensile di un’indennità che varia da 300 a 800 euro, a seconda della Regione, e il divieto di superare le 40 ore settimanali di lavoro.
Nel secondo trimestre del 2021 ci sono state 90 mila attivazioni di tirocini extracurriculari, 62 mila in più rispetto all’anno precedente, una cifra che riporta ai livelli pre-Covid. Questi tirocini hanno coinvolto principalmente disoccupati e inoccupati, rivolgendo una minore attenzione a chi ha concluso percorsi di istruzione secondaria superiore e terziaria, e a persone fragili.
Dando uno sguardo al periodo tra il 2017 e il 2020, possiamo notare che sono terminati 1milione e 315 mila tirocini, e per il 55,7% di questi, entro sei mesi della conclusione, è stato attivato almeno un contratto di lavoro, perlopiù con lo stesso datore di lavoro con cui è stato svolto il tirocinio. La percentuale di attivazioni è più alta per i tirocini svolti da persone tra 25 e 34 anni, e diminuisce al crescere dell’età del tirocinante.
Generalmente la conclusione del tirocinio e l’attivazione del rapporto lavorativo avvengono con un contratto a termine o con l’apprendistato (il contratto a tempo indeterminato viene proposto raramente). La possibilità di impiego, in aggiunta, è più alta per i tirocini con durata maggiore: la percentuale dell’attivazione di rapporti lavorativi risulta più elevata sui tirocini conclusi con durata compresa tra 181 e 365 giorni.
Una volta passati alle offerte non è raro notare degli abusi, come quelli che Michele Tiraboschi, coordinatore scientifico di Adapt, in seguito all’analisi dei portali regionali o di Garanzia giovani, ha segnalato: si parla di un tirocinio per un “banconiere da bar”, o per un addetto “alle mansioni di segreteria”, o per un “manovale edile”, e ancora di uno stage di sei mesi per un “addetto al distributore di benzina, gas e nafta” o per “servizi di pulizia di uffici ed esercizi commerciali”.
Concludendo, il tirocinio extracurriculare è una risorsa utile per entrare nel mondo lavoro, che spesso, però, viene usata in modo improprio. Infatti, per non redigere contratti di lavoro e pagare i contribuiti, vengono offerti a persone che hanno già delle competenze o per lavori che non hanno componente formativa.