Nuove regole per investimenti sostenibili
La Commissione Europea rivolge le sue attenzioni alle piccole e medie aziende proponendo un piano di incentivi per incoraggiare gli investimenti nei progetti di finanza sostenibile.
Precisamente, sono state fissate linee guida per gli investimenti sostenibili, è stata proposta una normativa europea per i green bond e sono stati aggiornati i regolamenti precedenti con nuovi obblighi per l’informazione agli investitori da parte delle imprese.
Il vicepresidente esecutivo UE, Valdis Dombrovskis, che ha la delega alla Stabilità finanziaria, Servizi finanziari e Unione dei mercati capitali, afferma: «La strategia sulla finanza sostenibile è fondamentale per generare i finanziamenti privati che servono a realizzare i nostri obiettivi climatici e affrontare altre sfide ambientali. Vogliamo inoltre creare opportunità di finanziamento sostenibili per le piccole e medie imprese»
Le linee guida
Queste sono le sei linee d’intervento date dalla Commissione Europea:
- facilitare l’accesso al finanziamento della transizione attraverso un’estensione degli strumenti legislativi sulla finanza sostenibile;
- fornire mezzi e incentivi giusti per accedere al finanziamento della transizione affinché si possa rendere la finanza sostenibile più inclusiva in relazione a PMI e consumatori;
- consolidare il sistema economico e finanziario per far fronte ad eventuali rischi che possano mettere in difficoltà la sostenibilità;
- accrescere il sostegno del settore finanziario alla sostenibilità;
- assicurare la correttezza del sistema finanziario dell’UE e controllarne la transizione ordinata a favore della sostenibilità;
- realizzare progetti e predisporre norme internazionali di finanza sostenibile e supportare i paesi partner dell’Unione Europea.
Green bond
È stato avanzato un regolamento per i green bond, ampliando il loro utilizzo. Sono stati anche posti dei requisiti molto rigidi per salvaguardare gli investitori dall’ecologismo di facciata. In parole povere, le società emittenti avranno la possibilità di attestare di star sostenendo progetti ecocompatibili che seguono le linee guida dell’UE, mentre sarà più semplice rendersi conto di quali siano gli investimenti sostenibili per gli investitori, che prima correvano il rischio di imbattersi in episodi di greenwashing. Può associarsi al provvedimento qualunque impresa, anche residente fuori dall’Unione Europea.
Requisiti per emettere l’obbligazione verde
- la somma ottenuta dall’obbligazione dovrà essere allocata esclusivamente a progetti conformi al regolamento Tassonomia;
- totale chiarezza sulle procedure di assegnazione del ricavato delle obbligazioni pretendendo una dichiarazione precisa;
- obbligazioni verdi monitorate da un controllore esterno per fare in modo che il regolamento sia rispettato e i progetti finanziati siano allineati alla tassonomia. In questo caso è prevista una flessibilità apposita e circoscritta per gli emittenti sovrani;
- i revisori esterni che forniscono servizi agli emittenti di obbligazioni verdi dell’UE devono essere schedati e monitorati dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, affinché sia garantita la qualità e la credibilità dei loro servizi e delle loro revisioni a tutela degli investitori e dell’integrità del mercato. Anche in questo caso è stata indicata una certa flessibilità per gli emittenti sovrani.
Inoltre, è stato aggiunto l’articolo 8 del regolamento sulla tassonomia, che obbliga le imprese a trasmettere agli investitori le informazioni sulle prestazioni ambientali delle loro attività economiche. In particolar modo, viene istituito il requisito di comunicazione della quota di fatturato, spese in conto capitale e spese operative associate alle attività economiche ecosostenibili, per le società non finanziarie. Questa incorporazione è stata svolta tramite un atto delegato, che nei prossimi mesi dovrà essere approvato dal Parlamento e Consiglio dell’Unione Europea.