Occupazione femminile: la parità è ancora lontana
Un’indagine Jobtech condotta su una base di un numero di oltre 20mila persone impegnate a cercare lavoro, rivela che chi è alla ricerca di lavoro nel 65% dei casi è donna. Questa ricerca riesce a mettere in evidenzia due cose:
- L’effetto della pandemia sulle donne lavoratrici;
- La necessità di ridurre il divario, ancora esistente, uomo-donna.
Se da una parte il tasso di occupazione in Italia si è innalzato ed è tornato ai livelli esistenti prima della pandemia da Covid-19, dall’altra parte le donne lavoratrici rappresentano solo il 50,5% e sono sempre alla ricerca di un lavoro che trovano con molta difficoltà.
Di queste donne alla ricerca di un occupazione, l’87% ha ottenuto un diploma di maturità o una qualifica di livello superiore, mentre gli uomini vantano un 77%, il 24,5% possiede certificati laurea contro il 18% degli uomini. Ovviamente la situazione non è analoga in tutta Italia, infatti, le ricerche condotte nelle regioni del Nord Italia arrivano al 70%, ma analizzando le regioni aventi un tasso di occupazione più basso, è possibile notare una richiesta di lavoro uguale tra donne e uomini.
Paolo Andreozzi, il founder di Jobtech, dichiara che bisogna credere nel PNRR, per migliorare le situazioni e le prospettive lavorative di tutte le donne, ma deve essere effettuato un lavoro costante che riesca a conciliare la domanda e l’offerta di lavoro, in modo tale da far crescere il numero relativo all’occupazione femminile e a ridurre, anche drasticamente, il gender gap che, purtroppo, continua ad esistere.
Dopotutto “le aziende hanno a disposizione una forza lavoro competente, istruita e dotata di numerose soft skill ed è un dovere morale garantire opportunità occupazionali.”