Assegno Unico: nuovi chiarimenti
L’Assegno Unico Universale è una misura concepita per le famiglie con figli a carico, questo a prescindere dalla loro situazione lavorativa. Questa misura di sostegno, quindi, viene concessa per ogni figlio minorenne a carico e, anche, per ogni figlio maggiore a carico, con un limite fissato al 21esimo anno d’età.
L’INPS, però, concede l’assegno anche ai figli maggiorenni che non vivono con i propri genitori, specificando in merito che i figli maggiorenni under 26 anni, nubili e senza figli, fanno parte del nucleo familiare genitoriale e risultano ancora a carico ai fini IRPEF dei genitori.
Quindi ci si ritrova davanti a due scenari:
- Il primo riguarda i figli maggiorenni ancora conviventi con i genitori che quindi rientrano nell’ISEE. In questo caso i requisiti per poter ricevere l’assegno sono la condizione di studente (quindi devono seguire un corso di studio o di laurea), la condizione di lavoratore avente un reddito inferiore agli 8.000 euro, lo stato di disoccupazione e, infine, la partecipazione al servizio civile;
- Il secondo riguarda i figli maggiorenni che non convivono più con i genitori e che, quindi, non rientrano le loro ISEE. In questo caso ciò viene richiesta l’essere a carico dell’IRPEF dei genitori con un reddito totale che non risulti superiore a 4.000 euro.
La domanda per ricevere la concessione dell’assegno unico ai figli maggiorenni può essere compilata ed inoltrata da uno dei due genitori, indipendentemente dalla situazione abitativa del figlio, o, semplicemente, dal figlio maggiorenne per sé stesso. Inoltre, i figli maggiorenni con un limite posto ai ventun anni hanno la possibilità di inviare la domanda senza l’intervento dei genitori e di richiedere l’erogazione totale di ciò che gli spetta: nel caso in cui questi figli siano disabili la quota sarà maggiorata e non verrà considerato il limite dei 21 anni.