Dal 1° gennaio 2022 la quarantena non è più malattia
Il decreto-legge 41/2021, il cosiddetto “decreto Sostegni”, entrato in vigore il 23 marzo 2021, ha previsto una cifra di 282,1 milioni di euro per coprire l’indennità di quarantena, ma esclusivamente per i lavoratori fragili.
La copertura finanziaria per i lavoratori dipendenti privati è arrivata solo con il decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2022, ossia dl 146/2021, mentre per i dipendenti pubblici continua a valere, in base dal dl 18 del 2020, l’equiparazione al ricovero ospedaliero.
È stato rifinanziato il Fondo per l’indennità di malattia destinato ai lavoratori in quarantena a causa del Covid, si parla di una cifra di circa 800 milioni che avrebbe coperto anche i casi verificatosi nel 2020 rimasti privi di tutela poiché si arrivò al raggiungimento del limite del 2020 (663,1 milioni).
La comunicazione dell’Inps
L’Inps attraverso il messaggio del 18 novembre 2021, ha comunicato che si sarebbe proceduto al riconoscimento della prestazione ai lavoratori privati che hanno diritto alla tutela previdenziale della malattia, seguendo un ordine cronologico, secondo ciò che è previsto per legge.
Il rimborso forfettario destinato ai datori di lavoro privati
Il decreto fiscale, inoltre, ha stanziato 188,3 milioni, per il 2021, volto a costituire un limite di spesa per il riconoscimento di un rimborso forfettario, sia per il 2020 che per il 2021, per i datori di lavoro privati. Il tutto è dovuto agli oneri sostenuti per il riconoscimento dei trattamenti; quindi, fa riferimento ai casi in cui il trattamento di malattia è a carico del datore e non dell’Inps.
Questo rimborso è riconosciuto, per ciascun anno solare, al datore di lavoro una volta soltanto per ogni lavoratore, ed è previsto nella misura in cui la prestazione lavorativa, durante tale evento, non possa essere svolta in maniera agile.
Il rimborso, consistente in una cifra di 600 euro per lavoratore, viene erogato dall’Inps previa presentazione della domanda.
I problemi gestionali
La mancata equiparazione per il 2022 tra quarantena precauzionale e malattia porterà delle difficoltà gestionali. Infatti, secondo il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, l’esclusione determinerò delle << estreme difficoltà>> nella compilazione del Libro unico del lavoro, in quanto per registrare le assenze si dovrà ricorrere alle ferie, ai permessi o alle assenze giustificate.
Un’alternativa potrebbe essere quella di consentire al lavoratore di svolgere la sua mansione da remoto, utilizzando, quindi, l’istituto del lavoro agile, questo purché il soggetto sia in buona salute e non sia stato firmato un certificato medico di malattia.
Nel caso in cui l’attività del lavoratore non risulti essere compatibile con la modalità da remoto, l’assenza dovrà essere giustificata seguendo le modalità precedentemente elencate.