Lavoratori in quarantena: come giustificare l’assenza
Le nuove disposizioni relative alla quarantena da Covid-19 rappresentano una ricaduta sulla gestione del rapporto di lavoro delle persone coinvolte. Cerchiamo di fare un riepilogo della situazione, evidenziando, innanzitutto, la differenza tra quarantena e isolamento.
L’isolamento riguarda le persone che sono state contagiate, anche se asintomatiche. Per queste persone si adoperano le regole generali della malattia, quindi, per giustificare l’assenza basta la certificazione medica. Per quanto riguarda il rientro al lavoro, bisogna inviare il certificato medico di avvenuta negativizzazione.
La quarantena è il periodo in cui una persona sana, dopo essere stata a contatto con una positiva al Covid-19, viene sottoposta a delle limitazioni di contatti e circolazione, e di conseguenza non può andare a lavorare. Con l’entrata in vigore del Dl 229/2021 e l’emanazione della circolare 60136 del ministero della Salute, le misure inizialmente previste per la durata e il termine della quarantena sono cambiate.
La misura della quarantena, in caso di contatto stretto, si applica solo:
- Alle persone che hanno completato il ciclo vaccinale primario (consistenti in due dosi) da meno di 14 giorni;
- Alle persone che hanno completato il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni e non hanno ricevuto la terza dose.
Nel primo caso la quarantena dura dieci giorni, mentre nel secondo solo cinque.
Invece, per chi ha ricevuto la terza dose, o ha completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, oppure è guarito dal Covid-19 da meno di 120 giorni, è previsto l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 per dieci giorni. Queste persone, quindi, possono svolgere la loro attività lavorativa, indossando la mascherina Ffp2 ed effettuando un tampone, rapido o molecolare, nel caso di un’ipotetica comparsa di sintomi.
Le persone che vengono sottoposte al periodo di quarantena devono comunicare al datore di lavoro le ragioni della loro assenza, giustificandolo con il provvedimento dell’autorità sanitaria (di norma viene comunicato attraverso sms o e-mail). Queste persone, se le mansioni e l’organizzazione del lavoro lo consentono, possono lavorare adoperando la modalità dello smart working. In caso contrario, il periodo di quarantena non è retribuito e non è indennizzato dall’Inps: questa situazione non favorisce il rispetto dell’obbligo.
Per poter tornare a lavorare, il dipendente deve possedere il certificato di avvenuta negativizzazione, ottenere dal servizio sanitario il provvedimento relativo alla fine della quarantena e fornire tutto al proprio datore di lavoro.