Smart working: novità a partire dal 1° aprile
Dal 1° aprile 2022 finirà lo stato di emergenza e si ritornerà a quella che era la normalità del pre-pandemia, tutto tornerà ad essere disciplinato dalle norme previste dalla legge 81/2017: la formula di lavoro agile non potrà più verificarsi senza la presenza di un accordo stipulato tra datore di lavoro e dipendente, e verrà terminata anche la tutela per i lavoratori fragili.
L’accordo dovrà, in primo luogo, fissare la durata della prestazione lavorativa in modalità agile (quindi se a tempo determinato o indeterminato), stabilendo anche le regole per il ritorno alla modalità lavorativa ordinaria. Dovranno essere organizzate e disciplinate anche altre cose, bisognerà, ad esempio, stabilire il criterio per poter decidere quando e come concedere la modalità di lavoro agile, con quale frequenza e con quali e quanti controlli.
La legge non detta regole su come operare in questo campo, anzi lascia libera scelta su come organizzare il tutto. Di conseguenza le parti (i datori di lavoro) potrebbero determinare delle procedure semplici, lasciando al dipendente la possibilità di comunicare tramite e-mail la volontà di passare allo smart working, oppure, semplicemente, stabilire che è il datore di lavoro a poter disporre quando e come può essere adottata questa modalità lavorativa. Considerando questa discrezionalità concessa, le parti potrebbero stabilire una soglia minima e massima generale di giornate da dover svolgere in presenza.
Deve essere regolato anche un altro aspetto relativo allo smart working, ossia il diritto alla disconnessione. Aspetto importante perché tutela sia il dipendente che il suo superiore, prevenendo eventuali rischi di salute derivanti dall’utilizzo eccessivo delle apparecchiature digitali. Le parti, inoltre, dovranno definire gli strumenti di lavoro, dovranno decidere e comunicare cosa verrà messo a disposizione dall’azienda e cosa dovrà essere fornito dal lavoratore stesso.