Assegno Unico: nuove modifiche
La Legge 25/2022, legge di conversione del DL 4/2022, si presenta come un documento in grado di perfezionare l’aspetto fiscale riguardante i figli a carico nell’ambito delle detrazioni IRPEF per le famiglie, considerando la nuova misura di sostegno dell’Assegno Unico, concesso dall’INPS per i figli a carico minorenni o maggiorenni fino ai 21 anni.
L’Assegno Unico riesce ad escludere i figli dal calcolo delle detrazioni per i carichi di famiglia ma non può ostacolare le detrazioni IRPEF sulle spese, sostenute dai genitori, per la loro salute, istruzione o qualsiasi attività sportiva e ricreativa: questo è quanto stabilito dall’Articolo 15 del TUIR.
La legge di conversione, infatti, non interviene su questo articolo, si concentra, invece, sull’Articolo 12 e presenta una nuova disciplina a riguardo:
- L’Assegno Unico esclude le detrazioni per figli a carico fino al raggiungimento dei 21 anni ma non esclude l’eventuale presenza degli sgravi IRPEF (19%).
- Viene esclusa la possibilità di considerare quei figli maggiorenni (tra 18 e 21 anni), che non sono coperti dall’Assegno unico, di essere etichettati come “altri familiari a carico” solo ai fini delle detrazioni fiscali.
- Non viene toccata la detrazione dell’Articolo 12, lettera c) stabilita per i figli a carico maggiorenni con più di 21 anni.
I requisiti generali per le detrazioni dell’Articolo 12 del TUIR sono:
- Grado di parentela: si parla dei coniugi, figli e il resto dei familiari a carico.
- Stato di convivenza: per apparire come “altro familiare a carico” bisogna avere la stessa residenza del determinato dichiarante.
- Soglia di reddito: un totale di 2.840,51 euro lordi, con un incremento di 4.000 euro per figli con un limite fissato ai 24 anni.
La nuova disciplina modifica i requisiti per i figli a carico: se i figli sono minorenni verranno esclusi dalla detrazione per carico di famiglia poiché possono beneficiare dell’Assegno unico, se i figli sono maggiorenni e non sono coperti dall’Assegno unico non possono nemmeno essere considerati come “altri familiari a carico”.