Il TFR nei vecchi e nuovi rapporti di lavoro
Uno degli aspetti da gestire con attenzione quando si assume un dipendente di un’altra azienda soggetto ad un contratto a tempo indeterminato è il Trattamento di Fine Rapporto, comunemente indicato TFR.
Il nuovo datore di lavoro dovrà richiedere al nuovo dipendente una dichiarazione che possa attestare la scelta da lui effettuata per quanto riguarda il TFR nei vecchi rapporti lavorativi. Nel caso in cui il dipendente abbia deciso di destinare il TFR ad un tipo di previdenza complementare o di lasciarlo in azienda, il vecchio datore di lavoro dovrà fornire un documento che possa confermare la scelta che è stata effettuata dal dipendente, documento che verrà allegato alla dichiarazione del lavoratore. Se però, dovesse risultare impossibile ottenere questo tipo di dichiarazione, il lavoratore potrà dimostrare la sua scelta fornendo la copia del documento compilato a tempo debito o, ancora, del modulo di adesione ad un fondo pensione.
Ma i compiti del nuovo datore di lavoro non si limitano alla richiesta della dichiarazione, dovrà inoltre:
- Illustrare al dipendente le varie opzioni disponibili per il TFR;
- Procurargli il modulo specifico se, nei suoi rapporti lavorativi precedenti, ha stabilito il TFR alla forma di previdenza complementare e ha poi persi i requisiti per parteciparvi, senza poter riscattare la sua posizione;
- Conversare la dichiarazione fornita dal dipendente e consegnare, a sua volta, una copia controfirmata;
- Attestare la scelta effettuata del dipendente al momento in cui avverrà la cessazione del rapporto lavorativo.
Di seguito, invece, i doveri del lavoratore:
- Consegnare al nuovo datore di lavoro il documento che dichiari la scelta di destinazione del TFR effettuata nei precedenti rapporti di lavoro;
- Compiere una nuova scelta, tra le opzioni illustrate dal nuovo datore di lavoro.