La mensilità di gennaio 2023 dell’Assegno Unico basa il suo calcolo sulla base dell’ISEE 2022 ma l’INPS ricorda che, a partire da febbraio, nel caso in cui la domanda sia stata già presentata, avrà valore l’indicatore 2023 o ancora, senza nessun processo in corso di attestazione, si riceverà la cifra minima.
Dal mese di marzo a quello di novembre sono stati versati 11,6 miliardi di euro, cifra destinata a più di 6 milioni di famiglie nella misura di circa 10 milioni di figli a carico. L’importo medio erogato mensilmente equivale a 233 euro per richiedente e quindi 146 euro per figlio nel caso di famiglie senza beneficiari del Reddito di Cittadinanza, per quel caso, invece, l’importo medio equivale a 166 euro.
La maggior parte della cifra versata è indirizzata a chi non percepisce il Reddito di Cittadinanza, quindi 11,1 miliardi su 11,6 miliardi in totale, considerando una platea di richiedenti di circa 5,6 milioni e un totale di 9,1 milioni di figli a carico beneficiari dell’erogazione di almeno una mensilità.
Le famiglie con percettori di Reddito di Cittadinanza che hanno ricevuto almeno una mensilità dall’Assegno Unico sono state 493mila, in questi casi per calcolare quanto versare si sottrae dalla cifra teorica la quota del RdC appartenente ai figli che fanno parte di queste famiglie.
Dal mese di marzo 2023 l’importo verrà calcolato secondo l’ISEE 2023, nel caso in cui dovesse mancare verrà versato l’importo minimo, fatta eccezione per chi presenta l’ISEE entro il 30 giugno.
A partire da febbraio l’INPS inizierà a effettuare i pagamenti dell’Assegno Unico con la rivalutazione 2023 e con l’aggiunta, per chi ne ha diritto, gli aumenti previsti dalla Manovra:
L’INPS ricorda che per chi a febbraio 2023 risulterà essere beneficiario di Assegno Unico, il rinnovo sarà automatico, chi invece lo richiede per la prima volta da marzo in poi dovrà necessariamente presentare domanda. Per i beneficiari che devono segnalare variazioni basterà aggiornare l’istanza in corso attraverso la procedura disponibile online.