Report pari opportunità: scadenza a settembre
Entro la fine del mese di settembre, le PMI con un numero di dipendenti superiore a 50 devono presentare al Ministero del Lavoro il rapporto biennale relativo alla parità di genere. Questo è un nuovo obbligo previsto dal Codice delle Pari opportunità, documento che ha subito un recente intervento dal decreto interministeriale del 29 marzo.
L’articolo 46 del d.lgs. 198/2006, modificato dalla legge 162/2021, ha abbassato la soglia minima dei dipendenti sopra la quale è obbligatorio il report sulla situazione del personale maschile e femminile, da 100 si passa a 50. Il rapporto che deve essere compilato e presentato dalle aziende pubbliche e private deve riguardare, come detto in precedenza, la situazione del personale maschile e femminile, «in relazione allo stato di assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, di altri fenomeni di mobilità, dell’intervento della Cassa integrazione guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta».
I procedimenti di compilazione e invio avverranno in modalità telematica, mediante l’utilizzo di un portale apposito (https://servizi.lavoro.gov.it), il rapporto del biennio 2020-2021 deve essere presentato entro la data del 30 settembre mentre quello dei bienni successivi dovrà essere presentato entro il 30 aprile: il datore di lavoro deve inoltrare una copia del rapporto alle rappresentanze sindacali aziendali. L’INL controlla la veridicità dei rapporti inviati e nel caso in cui dovessero rilevare degli errori, le aziende incriminate rischierebbero delle multe da un minimo di mille euro a un massimo di 5.000.
Per quanto riguarda le aziende con meno di 50 dipendenti, invece, l’obbligo non si applica ma possono compilare e presentare il rapporto su base volontaria.