Contratti di lavoro: saliti al 62% quelli scaduti
Attraverso i dati ricavati dall’Archivio Nazionale dei contratti, il CNEL mostra una situazione di forte crisi relativa al mondo della contrattazione collettiva; infatti, lavorare con un contratto collettivo di lavoro scaduto rappresenta la normalità per la maggior parte dei lavoratori italiani.
Si calcola che tra il mese di marzo del 2021 e quello del 2022, l’attesa media per il rinnovo del contratto scaduto è passata da 22,6 a 30,8 mesi. In data 3 febbraio si contavano 319 contratti CCNL rinnovati, escludendo il settore dell’agricoltura e del lavoro domestico, contratti che si rivolgevano a 5.259,320 lavoratori. Nella stessa data il numero dei contratti scaduti e non rinnovati era pari a 516 e riguardava 7.732,312 lavoratori. Quindi, si può concludere dicendo che la percentuale di contratti non rinnovati è del 62%.
Analizzando i dati ISTAT dei primi tre mesi dell’anno attuale, alla fine del mese di marzo 2022 i CCNL erano 39 e riguardano il 44,6% dei dipendenti.